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Governo Letta, lo scetticismo degli analisti: non è stabile


Direttore Daiwa: ridurre tasse e riforma legge elettorale

Milano, (TMNews) - Il governo targato Enrico Letta è atteso alla prova di fuoco della fiducia parlamentare. Ma tra gli analisti serpeggia scetticismo nei confronti di un esecutivo, frutto di un accordo politico e non di un voto, che arriva in un momento di crisi dei partiti e del Paese. Tobias Blattner è il direttore delle ricerche economiche di Daiwa Capital Markets:"Sicuramente l'incarico affidato a Letta di formare un governo contribuirà a smuovere l'Italia dal punto morto in cui si trova, ma non risolve realmente la crisi politica che ancora c'è nel Paese, perchè sarà comunque un altro governo di tecnocrati. Non è un governo figlio di elezioni ma si fonda su un accordo tra partiti"."Quello che ci si chiede è se questo governo sarà stabile e se riuscirà ad avviare quelle riforme importanti di cui il Paese ha bisogno. Da questo punto di vista temo si tratti di un esecutivo poco solido. Probabilmente durerà solo un paio di mesi, forse un anno prima di nuove elezioni, anche perchè ci sono troppe differenze tra i due partiti principali".Pochi ma determinanti i punti che l'agenda Letta dovrebbe prevedere:"E' importante alleggerire il carico fiscale - spiega Blattner - l'Italia ha uno dei sistemi più penalizzanti a livello europeo e anche mondiale per la creazione di nuove imprese. Allo stesso modo occorre rivedere la legge elettorale, un tema su cui Napolitano ha molto insistito, e che potrebbe aprire la strada a elezioni, con un risultato più netto, a fine anno o al più tardi nel 2014".Ultimo ma non per importanza il tema del mercato del lavoro: per l'analista occorre rompere il tandem della eccessiva protezione dei lavoratori più anziani a discapito di giovani che al mondo del lavoro faticano ad arrivare.
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