LA RIPRESA CAMBIA TUTTO - Sembrava che la Polonia avesse la partita in mano, anche perché la Grecia a un minuto dal riposo si è ritrovata in dieci (espulsione fiscale dell’ex genoano e milanista Sokratis Papastathopoulos, ma le indicazioni sono chiare: tolleranza zero su tutto). Invece nella ripresa, la Polonia è scivolata fuori dalla partita: prima ha subito il gol del pareggio, su un erroraccio fra il portiere Szczesny e Wasilezski, con intervento di Salpigidis, partito in panchina e decisivo nel rimettere in gioco la Grecia. Davanti ad uno stadio incredulo, ma non silente, i polacchi hanno rischiato di andare sotto, quando Szczesny ha messo a terra proprio Salpingidis: cartellino rosso e rigore per i greci. Tyton, appena entrato in campo, ha respinto il tiraccio di Karagounis, il capitano (ex Inter), che avrebbe potuto fare meglio. Era metà ripresa e la Grecia, riconquistata la parità numerica, più che difendersi ha continuato ad attaccare, segnando anche il 2-1, annullato per un fuorigioco di centimetri di Fortounis. Della Polonia non si sono avute più notizie, a parte una conclusione laterale e un po’ sbilenca di Lewandowski.
la delusione dei tifosi polacchi davanti al maxischermo (Ansa)
DELUSIONE - Cinquantacinquemila polacchi sono tornati a casa delusi, ma otto anni fa, contro la Grecia, ai portoghesi padroni di casa era andata peggio: sconfitta per 1-2 a Porto. Per ora bisogna accontentarsi, ma una squadra che dura al massimo 45 minuti, come la Polonia, non ha un grande avvenire davanti. E martedì c’è la Russia, una sfida molto più che calcistica. A proposito di presa di distanza del calcio allo stadio dalla tv: la partita è stata trasmessa, con tanto di replay, sul grande schermo opposto alla tribuna centrale. Un trionfo.