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Rimborsi elettorali, Senato: senza un decreto i soldi per i terremotati torneranno ai partiti


Problema di tempi per la legge sui rimborsi elettorali da destinare alla ricostruzione. Dal Senato arriva l'allarme: "Senza un decreto del governo entro il 30 giugno sono a rischio"

FOTO LAPRESSE
18:06 - I soldi del finanziamento pubblico, ai quali i partiti avevano rinunciato per destinarli alle popolazioni terremotate dell'Emilia Romagna e dell'Aquila, rischiano di tornare nelle casse dei partiti stessi. E' una questione di tempi. Il provvedimento, all'esame della Commissione affari costituzionali del Senato, potrebbe infatti non essere approvato entro il 30 giugno e in questo caso la tranche di luglio dei finanziamenti ai partiti maturerebbe comunque e non potrebbe essere destinata alla ricostruzione.
A lanciare l'allarme è il presidente della Commissione affari costituzionali Carlo Vizzini, a nome dei senatori di tutti i gruppi. L'unico modo per garantire i 91 milioni di euro ai terremotati è "un decreto legge che il governo dovrebbe varare già al prossimo cdm" spiega Vizzini.
Il decreto servirebbe a differire d'ufficio il termine di maturazione della rata di finanziamento ai partiti prevista per luglio, evitando così che l'iniziativa venga vanificata. Ad accorgersi del problema è stato il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Antonio Malaschini.
"La commissione - dice Vizzini - ha accolto, compatta, il rilievo e ha sollecitato a sua volta il Governo a emanare un decreto per risolvere la questione." La proposta ha incontrato l'assenso dell'esecutivo.
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