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Tsunami, allerta cancellata


Allarme tsunami  nel Pacifico a causa di un terremoto al largo delle Filippine (mappa dal sito dell’Usgs)
Allarme tsunami nel Pacifico a causa di un terremoto al largo delle Filippine (mappa dal sito dell’Usgs)
Roma - Torna a tremare la terra al largo del Pacifico: un terremoto di magnitudo 7.9 al largo delle Filippine ha scatenato l’allarme lanciato da diversi istituti di geofisica per un possibile tsunami. L’allerta coinvolge Indonesia, Filippine e Giappone.
Aggiornamenti in tempo reale
Almeno un morto per il sisma. Un primo bilancio del terremoto che ha scosso le Filippine parla di almeno un morto e un bambino ferito.Lo riferisce la stampa locale. La vittima è stata registrata a Cagayan de Oro, nell’est del Paese, da una inondazione nei pressi di un fiume. Sette case nella zona sono state sommerse e una colpita da uno smottamento. Un altro edificio è crollato.
Sisma avvertito fino in Umbria. È stato registrato «in modo evidente» anche dagli strumenti dell’Osservatorio sismico «Bina» di Perugia, il potente terremoto di magnitudo 7.9 che si è verificato oggi al largo delle Filippine. «Quella è una zona fortemente sismica - ha ricordato il direttore, padre Martino Siciliani - con diverse faglie attive che hanno causato forti eventi anche nei mesi scorsi. Il rischio in quelle zone è grande». «Il più delle volte - ha spiegato ancora l’esperto - questi eventi avvengono, come quello di oggi, nell’Oceano. Succede perché c’è un sistema di faglie che interagiscono fra di loro. La più grande parte da Sumatra e attraversa l’Oceano Indiano. Altre si attivano facilmente perché sono faglie recenti e producono tanta energia sismica».
Confermata dal Giappone la cancellazione dell’allerta. L’allerta tsunami è stata appena cancellato in Giappone dalla Japan Meteorological Agency (Jma), secondo la tv pubblica Nhk. In una conferenza stampa trasmessa in diretta, un funzionario della Jma ha illustrato prima l’origine del maremoto e spiegato poi «che ci sono state e che ci possono ancora variazioni nell’ ampiezza delle onde, ma non tali da creare preoccupazioni». Per questo, ha concluso, «l’allerta è stato cancellato».
Cancellata l’allerta. Il centro di monitoraggio Usa del Pacifico ha cancellato l’allerta tsunami per Indonesia, Filippine, Belau e tutte le altre aree interessate dal precedente allarme
Le prime testimonianze del terremoto. «Siamo stati allertati di andare via», ha detto alla Cnn un impiegato a Guiuan, la città più vicina all’epicentro del sisma. Un altro testimone, Ed Serrano, che lavora al Marco Polo Hotel nella città di Davao, ha detto di aver sentito il terremoto: «È stato molto forte, gli ospiti dell’hotel sono andati nel panico, molti sono corsi fuori». «Ora la situazione è di calma, siamo in attesa dei bollettini ufficiali». Un altro testimone, Marie Elairon, al desk dell’Hotel Dona Vicenta ha riferito che la terra ha tremato per uno o due minuti, la corrente è saltata, come le linee telefoniche.
Continua sciame sismico nelle Filippine. Altre 4 scosse di magnitudo compresa tra 4.8 e 5.4, ad una profondità tra 20km e 48km, sono state registrate al largo delle Filippine, all’incirca nella stessa zona del terremoto di 7.9 che ha fatto lanciare una allerta tsunami, scatenando il panico sull’isola. Lo riferisce l’istituto geofisico statunitense. In meno di due ore sono sette le scosse registrate nella stessa zona.
Allerta a Fukushima. I tecnici al lavoro nella disastrata centrale nucleare di Fukushima sono in allerta per l’arrivo dello tsunami generato dal sisma registrato al largo delle Filippine, secondo quanto ha detto la tv pubblica Nhk, che da un’ora circa ha lanciato una diretta. L’onda anomala, ha riferito la Japan Meteorological Agency (Jma), dovrebbere toccare le coste della prefettura di Fukushima intorno alle ore 2:00 locali di sabato (le 19:00 di venerdì in Italia). La vigilanza rafforzata sulla centrale, duramente danneggiata dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, è di natura strettamente prudenziale vista l’esperienza drammatica di oltre un anno fa.
Distruzioni nelle Filippine. Nelle Filippine il sisma ha «distrutto strade e ponti, la gente è in fuga sulle alture». Lo riferisce un parlamentare citato dalla Reuters.
Tra mezz’ora tsunami in Giappone. Miyakojima, Ishigakijima, Yonagunijima e Iriomotejima, parte dell’arcipelago delle Ryukyu e isole più meridionali della prefettura di Okinawa, dovrebbero essere raggiunte tra meno di 30 minuti dallo tsunami generato dal sisma di 7.9 di magnitudo avvenuto nelle Filippine. Sono le previsioni della Japan Meteorological Agency (Jma), secondo cui l’onda anomala dovrebbe toccare le isole intorno alle 23.30 locali (le 16.30 in Italia).
Altre scosse in Filippina. Poco fa l’Istituto geofisico statunitense ha registrato altre due scosse non lontano dall’epicentro del sisma 7.9 al largo delle Filippine: la magnitudo è 5.9 e 5.5, entrambe al largo di San Isidro, a circa 30 km di profondità.
Evacuazioni nelle Filippine. Le autorità delle Filippine hanno ordinato l’evacuazione di sei province costiere dopo il terremoto e l’allerta tsunami. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Il centro vulcanologico, inoltre, ha invitato i residenti sulla costa a spostarsi sulle alture.
Revocata allerta per Giappone e Taiwan. È stata revocata l’allerta tsunami lanciata poco fa dal centro di monitoraggio del Pacifico per Giappone Taiwan e alcune altre isole. Resta l’allerta per Indonesia e Filippine.
In pericolo anche le Hawaii. Uno ”tsunami watch” è stato diramato anche dal centro di monitoraggio del Pacifico anche per le isole Hawaii, che potrebbero essere colpite da un eventuale tsunami generato dal sisma. Anche la Japan Meteorological Agency (Jma) ha lanciato l’«allerta tsunami fino a 50 cm» lungo tutta la costa orientale dell’arcipelago (ad eccezione di Hokkaido) e in particolare delle isole della prefettura di Okinawa.
Terremoto nel Pacifico. Il potente terremoto si è verificato circa mezz’ora fa al largo delle Filippine: l’ipocentro è stato localizzato a 34.9 km di profondità, in mare aperto a circa 106 chilometri da Guiuan, 175 km da Mindanao e 749 km a sudest di Manila. A renderlo noto l’istituto geofisico americano Usgs.
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