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Siria, presidente egiziano Morsi: lotta contro regime oppressivo

Siria, presidente egiziano Morsi: lotta contro regime oppressivo
Sfiorata la rottura al vertice dei paesi non allineati a Teheran
Quella in corso in Siria è una rivolta contro "un regime oppressivo". E' quanto ha detto il presidente egiziano Mohamed Morsi, a margine della riunione dei paesi non allineati che si sta svolgendo a Teheran.
"La rivoluzione in Egitto è stata un caposaldo della primavera araba, è cominciata qualche giorno dopo la Tunisia, è stata seguita dalla Libia e dallo Yemen, e oggi dalla rivoluzione in Siria contro il regime oppressivo" di questo paese, ha dichiarato Morsi a Teheran, principale alleato della leadership siriana che fa capo a Bashar al Assad. "L'Egitto è pronto a lavorare con tutte le parti in causa per fare in modo che non scorra più sangue", ha tuttavia aggiunto il capo dello stato egiziano.
La delegazione siriana dopo le parole del presidente egiziano ha lasciato la riunione mentre il ministro degli Esteri di Damasco, Walid al Moallem, ha accusato Morsi di incitare a "un bagno di sangue in Siria".
Successivamente per cercare di ricomporre la clamorosa frattura, il presidente dell'Iran, Mahmoud Ahmadinejad e Morsi hanno discusso il dossier della Siria e di relazioni bilaterali interrotte da oltre trent'anni. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri iraniano. "Hanno insistito sulla necessità di risolvere la crisi siriana attraverso la strada della diplomazia e di impedire ogni intervento estero" in Siria, ha dichiarato Hossein Amir Abdollahian a una televisione iraniana, mentre Morsi effettuava la prima visita di un capo di stato egiziano a Teheran da oltre trent'anni, in occasione del vertice dei Paesi non allineati.
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