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Mangiacapre a medaglia Sconfitto il kazako Yeleussinov



Vincenzo Mangiacapre regala al pugilato azzurro la terza medaglia della spedizione olimpica, la 20ª per l’Italia ai Giochi di Londra. Il superleggero (64 kg) di Marcianise, terra benedetta di campioni per la boxe nostrana, da Musone fino a Valentino e Russo, supera i quarti battendo 16-12 il kazako Yeleussinov e venerdì pomeriggio affronterà in semifinale il cubano Sotolongo, ma intanto è già sicuro del bronzo.
DOMINIO — Il punteggio finale non fotografa alla perfezione il dominio esercitato dall’azzurro, che ancora una volta ha dato dimostrazione di un talento limpidissimo: rapido sulle gambe, eccezionale nelle schivate, Vincenzo ha una boxe spettacolare fatta di attacchi in controtempo, ripartenze improvvise, saette che partono da lontano ma anche serie a due mani quando inquadra il bersaglio nei corpo a corpo. L’unico difetto, che alla fine pesa un po’ sulle scelte dei giudici, è quello di subire qualche colpo pulito di troppo, figlio della sua peculiarità di combattere con la guardia spesso abbassata, ma come dice il tecnico azzurro Bergamasco "abbiamo tra le mani un fuoriclasse assoluto". Dove arriverà, ce lo dice lui stesso, già bronzo mondiale l’anno scorso a Baku: "Sono qui solo per vincere l’oro, due anni fa non ero convinto che la boxe fosse la mia strada, ma da quando ho capito che posso diventare qualcuno sono maturato, anche grazie a Laura, la mia fidanzata. Adesso non temo nessuno, sono gli altri che devono venirmi a prendere". All’inseguimento di un sogno.
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