I terremoti al largo dell’Alaska inducono i ricercatori a temere lo scatenarsi di tsunami negli Stati Uniti. La paura di fenomeni devastanti come quello che e’ successo un anno fa in Giappone, sta portando gli scienziati del Geological Survey americano ad indagare i rischi derivanti da giganteschi terremoti al largo delle coste dell’Alaska.
Nel loro studio, pubblicato su American Geophysical Union, sono stati analizzati i sedimenti raccolti sulle isole Aleutine: il timore maggiore dei ricercatori e’ che uno tsunami generato da un terremoto lungo questa zona di subduzione tra placche tettoniche, potrebbe ”correre” lungo l’Oceano Pacifico e devastare zone densamente popolate lungo la West Coast americana o le Hawaii.
”Queste onde possono viaggiare ad una velocita’ di 700 km orari – ha commentato lo scienziato del Geological Survey di Menlo Park, David Scholl – dalle Aleutine, uno tsunami potrebbe arrivare alle Hawaii in quattro o cinque ore, due o tre ore per arrivare negli stati di Washington, Oregon, British Columbia e sulla costa della California”.
Nella zona Alaska-Aleutine e’ stato registrato nel 1964 il secondo piu’ grande terremoto della storia, con magnitudo 9.2, minore solo a quello del Cile del 1960. Sembra improbabile che un terremoto forte come quello si ripeta in tempi brevi: l’intervallo per tali scosse, spiegano i ricercatori, e’ di circa 900 anni. Rimane invece alta l’allerta sui fenomeni nelle aree intorno alle isole Shumagin e le Fox