Nella conta dei danni, la protezione civile tira un sospiro di sollievo: tutti i crolli sono rimasti circoscritti alle zone rosse, evacuate, e già pericolanti. Ma a venire giù non sono solo mattoni, sono pezzi di storia e di spirito emiliano. La torre dell’orologio di Novi di Modena è crollata definitivamente dopo aver resistito alle due scosse. Compiva tre secoli proprio quest’anno.
Lutto senza pace. Bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio non bastano a rendere omaggio alle 17 vittime del sisma d’Emilia. In Puglia una finta bomba è stata trovata davanti all’istituto superiore Pantanelli, a Ostuni: una “bravata di ragazzi”, secondo la Procura. Se il 2 giugno doveva “stringere il Paese intorno alla bandiera” e il lutto di oggi avrebbe avvicinato l’Italia ai terremotati, qualcosa è andato storto – contro ogni speranza di Napolitano.
Ci si mette anche la pioggia, che oggi colpirà tutto il nord, anche con temporali violenti. La protezione civile sta già rinforzando le tende e preparando nuovi rifugi d’emergenza. Sul fronte economico, il Commissario europeo alla politica regionale Johannes Hahn è poco confortante: “Il danno al territorio è di circa 5 miliardi di euro, in base alle prime stime: noi potremmo sbloccare fondi per circa 150-200 milioni, a cui aggiungere altri 100 milioni dai ministri per lo sviluppo rurale”. Fondi che non bastano, ovviamente. Interverrà anche l’esercito, fanno sapere dal Ministero della Difesa: a livello locale i Comuni potranno disporre dei militari per “reprimere il fenomeno dello sciacallaggio”. Di cui peraltro ancora non si hanno notizie, a differenza di quanto accadde a L’Aquila.