Un dittatore senza scrupoli che, se minacciato, non esiterebbe un attimo a lanciare il suo arsenale mortale. Così Hyeonseo Lee, attivista e portavoce per i diritti umani e i rifugiati nordcoreani, descrive Kim Jong Un in un’intervista al Daily Mail. “C'è uno slogan in Corea del Nord: ‘l'America muore, noi moriamo, moriamo tutti insieme'" dice la 36enne nordcoreana. “E’ pronto a lanciare missili contro la Corea del Sud, il Giappone e l’America”. Una specie di leader kamikaze.
La Corea del Nord è sicuramente una delle più pericolose ed urgenti minacce alla pace e alla sicurezza in Asia e nel mondo". Pyongyang ha fatto chiaramente intendere di non voler fermare il suo programma nucleare, promettendo test settimanali e minacciando una "guerra totale" se gli Usa assumeranno iniziative nei suoi confronti.
Dalla sua nuova casa a Seoul, Hyeonseo ha rivelato come i suoi ex connazionali subiscono un “quotidiano lavaggio del cervello” che li porta a credere che quella di Kim Jong Un è la più potente forza militare sulla terra. Nel corso dell’ultima grande parata militare tenutasi a Pyongyang nel 105° anniversario della nascita del fondatore della Stato nord coreano, il ‘presidente eterno' Kim Il-sung, nonno dell'attuale leader Kim jong-un, sono stati fatti sfilare nuovi missili balistici, tra cui alcuni che potrebbero avere una gittata intercontinentale. “Kim ha voluto che il mondo vedesse le sue nuove bombe, voleva mostrare all'America che è pronto a combattere contro di loro”, ha detto Hyeonseo.
Hyeonseo aveva sette anni quando ha assistito alla sua prima esecuzione. Una scioccante pratica resa per anni obbligatoria per i bambini delle scuola in Corea del Nord, ma ora secondo l’attivista le cose sono di gran lunga peggiorate. “Ora uccidono persone, proprio così, nel bel mezzo della giornata. Kim ha fatto delle cose orribili solo per mostrarle al popolo e poter dire: ‘Non trattatemi come un ragazzino’. La mia speranza è che possa morire presto”, ha detto Hyeonseo.
La donna ha lasciato il suo Paese quando aveva 17 anni. E’ riuscita a fuggire a piedi attraverso il fiume ghiacciato Yalu in Cina dalla sua casa in Corea del Nord. I successivi dieci anni non sono stati facili per Hyeonseo. Ma prima di arrivare a Seul, ha fatto fuggire anche la sua famiglia. Ora è una delle portavoce più importanti a livello mondiale del popolo nordcoreano, autrice di successo e attivista contro la fiorente tratta delle schiave del sesso coreane in Cina.