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Cuoco italiano ucciso in Messico


Si era trasferito sei mesi fa con la moglie. Il cadavere dato alle fiamme in un campo

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09:04 - Un cuoco triestino di 28 anni, Alex Bertoli, è stato ucciso a Mazunte, in Messico. Il cadavere dell'uomo, che aveva lasciato l'Italia con la moglie sei mesi fa, è stato trovato carbonizzato in un campo. Di lui non si avevano notizie da venerdì sera, quando al termine del turno nel ristorante in cui lavorava, non era rientrato a casa. Secondo gli investigatori, dietro l'omicidio potrebbero esserci le gang locali pronte a uccidere per pochi soldi.
Era partito per il Messico con la moglie - Bertoli, racconta il quotidiano Il Piccolo, aveva lasciato l'Italia con il sogno di costruirsi una vita nella natura. Per questo aveva scelto il villaggio nello Stato di Oaxaca de Juàrez, lontano dalle mete del turismo. Qui aveva trovato lavoro in un ristorante, un impiego che gli permetteva di vivere con la moglie, una ragazza veneta, che l'aveva seguito in questa avventura. Una scommessa che però si è conclusa nel peggiore dei modi.

Il cadavere dato alle fiamme - L'allarme è scattato venerdì sera. E' stata proprio la donna a chiamare i soccorsi. Di Alex nessuna traccia per meno di ventiquattro ore, poi la macabra scoperta. Il suo corpo era in un campo isolato, carbonizzato. Una violenza spietata che fa pensare alla malavita organizzata messicana. Non tanto la criminalità legata al narcotraffico, lontana dalla regione teatro dell'omicidio, quanto le piccole gang locali di delinquenti pronti a uccidere per pochi spiccioli.
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