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L’intervista al figlio di Preiti, l’uomo responsabile della sparatoria di fronte a Palazzo Chigi, durante il giuramento del governo Letta, fa esplodere l’ira di non pochi cittadini. “Ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene”, ha spiegato il figlio undicenne che vive con la madre. Un breve colloquio con alcuni giornalisti – su tutti quelli di SkyTg24 e Studio aperto – che è sembrato eccessivo a non pochi commentatori. Twitter è il termometro delle proteste: “Non credo sia normale, fermatevi”, è l’appello di diversi utenti, che accusano il mondo del giornalismo di sciacallaggio. Dopo le proteste, Sarah Varetto di Sky Tg24 ha deciso di sospendere la messa in onda del servizio, come si legge su Twitter:
Anche il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino, dal suo profilo Facebook, ha condannato l’intervista: “Per registrare questa dichiarazione sorprendente (!), si piantona la casa di un ragazzo di 11 anni. Lo si intervista, forse convinti di aver fatto uno scoop. Ne viene fuori, invece, solo un modo di fare informazione che sento estraneo al mio cuore, ancor prima che alle regole elementari della professione”, si legge.
INTERVISTA SOTTO ACCUSA – Fuori dalla propria abitazione di Predosa, in provincia di Alessandria, il ragazzino era stato sentito da alcuni giornalisti. Nonostante la giovanissima età, c’è chi non si è fatto scrupoli a intervistare il bambino. C’è chi si appella al rispetto della “Carta di Treviso”, la normativa con cui l’Ordine vorrebbe tutelare l’infanzia e definire i limiti del diritto di cronaca. Documenti troppo spesso non rispettati, come in questo caso. Sotto accusa soprattutto la domanda di una giornalista che ha pensato di domandare al ragazzino: “Ma secondo te cosa gli ha detto la testa a tuo padre?”. C’è chi, con sarcasmo, suggerisce su Twitter un “premio nobel” alla giornalista.
I giornalisti che l’hanno ascoltato hanno rivelato dettagli privati, per ricostruire la vita dell’uomo: così era emerso, dalle parole dell’11enne, come l’uomo – dopo la separazione dalla moglie – non si facesse sentire da tempo. E’ stato anche rivelato il nome del ragazzino dai media e nessuno si è fatto scrupolo di proteggere la sua privacy. ”Mi dispiace per i carabinieri, mio padre ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene. Tra noi c’era un buon rapporto”, si ascolta nell’intervista criticata, mandata in onda da SkyTg24, Studio Aperto e altre testate giornalistiche.
L’IRA DELLA RETE – Dopo l’intervista shock al figlio di Preiti, la Rete è subito esplosa: “Meno male che esiste il tesserino, sentire il bambino non serve a nulla”, si spiega. Non pochi attaccano i “giornalisti sciacalli”, mentre una condanna arriva anche dalla democratica Anna Paola Concia:
Non è la sola. Critico anche Andrea Sarubbi, che chiede un intervento dell’Ordine:
Non si è fatta attendere la condanna da parte del presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino:
Anche molti colleghi prendono le distanze: “Io faccio il giornalista, ma non è lo stesso lavoro di chi ha intervistato il bambino”, si dissocia Fulvio Paglialunga su Twitter. E tanti altri cittadini si mostrano indignati: “Questo è troppo”. Ma le critiche sono anche per la madre: “Peggio il giornalismo oppure il genitore che consente l’intervista?”. Dopo la violenza degli spari, c’è chi spiega come non sia da meno quella di “un giornalismo che cade in eccessi di cui si farebbe volentieri a meno”.
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