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Monti: euro non deve disgregare

14:00 - "Non possiamo abbassare la guardia, altrimenti la disgregazione dell'euro arriverà e con essa la disgregazione dei popoli europei". Lo ha detto Mario Monti a Firenze alla riunione del gruppo Ppe. "Abbiamo visto a seguito della crisi una serie di risentimenti e antagonismi tra i poli. Come accaduto su certa stampa tedesca e greca - ha aggiunto - c'è veramente da preoccuparsi. Stiamo vedendo il rifiorire di politiche tra nord e sud Europa.".
"Con la crisi dell'eurozona è venuto un fenomeno che mi preoccupa più di tutti, e non so se il mondo politico europeo e i governi ne sono sufficientemente consapevoli: l'Euro è il pinnacolo della cattedrale gotica che può rappresentare la costruzione europea, è il culimine e il punto di maggiore perfezione, ma l'Euro può diventare un grande fattore di disgregazione", è stato il ragionamento del premier che ha sottolineato: "Questo rischio è alto".

Affermare che devono essere fatti sacrifici perché lo chiede l'Europa ''è la cosa peggiore che un politico possa fare, perché distrugge cinicamente e consapevolmente la fiducia dei cittadini nei confronti del processo di integrazione europea''. ''Ogni volta - ha detto - che parliamo all'opinione pubblica italiana di vincoli europei, patto di stabilità, fiscal compact, non diciamo mai che dobbiamo farlo perché lo chiede l'Europa''.

Elogio all'Italia e agli italiani
"L'Italia ha sopportato i sacrifici in modo ammirevole", ha aggiunto Monti. "E sono stati sacrifici dolorosi che abbiamo dovuto imporre senza mai imputarli all'Europa".

"L'Italia in questo momento non ha un debito di nemmeno un euro nei confronti dei fondi europei di stabilità finanziaria. È il terzo Paese, come dimensione, dell'impegno finanziario assunto per risolvere il caso greco". "Le banche italiane - ha ricordato - hanno pochissimi debiti nei confronti della Grecia" ma "siccome in passato ha creato molto debito pubblico" viene considerato ancora "un Paese debitore".

"Insofferenza verso la Germania
"Infine una sorta di monito all'intransigenza economico-finanziaria di Angela Merkel, sulla ricetta per uscire dalla crisi che attanaglia il Vecchio Continente: "Il Parlamento italiano ribolle d'insofferenza verso la Germania. "Nel Parlamento italiano ci sono due gruppi, uno di centro e uno di centrodestra, che afferiscono alla famiglia del Ppe. Dall'inizio del mio governo ad oggi - sottolinea il premier - ho visto che nel Parlamento italiano in generale, ma persino in quei due gruppi che avevano come punto di riferimento la Germania e chi la governa, bollire e ribollire di insofferenza verso la Germania e il governo tedesco nel giro di 4, 5 mesi"
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