Il verdetto ha considerato la carneficina di Utoya un atto terroristico. Il 33enne uccise 77 persone
10:24 - Anders Behring Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere per la strage di Utoya, in Norvegia. E' stato giudicato sano di mente e la carneficina perpetrata, con 77 vittime, è stata considerata dalla corte un atto terroristico.
La condanna era quella che era stata auspicata dallo stesso imputato che aveva dichiarato che avrebbe fatto ricorso solo se fosse stato dichiarato non sano di mente. Se fosse stati dichiarato 'schizofrenico paranoide', sarebbe stato internato in un ospedale psichiatrico (anche a vita).
Per quanto riguarda la pena detentiva, nonostante la pena massima sia di 21 anni, la legge norvegese permette che, una volta terminata la condanna, il prigioniero rimanga in carcere se di dimostra la sua pericolosità.
La dinamica della strage
Il 22 luglio del 2011, alle 15.26 una bomba esplose all'esterno del quartier generale del governo a Oslo, provocando la morte di otto persone. Poche ore dopo, l'orrore divenne ancora più grande quando un uomo, poi identificato appunto come Breivik, 32 anni all'epoca, iniziò a sparare all'impazzata contro i giovani riuniti sull'isola di Utoya per un campo politico organizzato dal partito laburista.
Il 22 luglio del 2011, alle 15.26 una bomba esplose all'esterno del quartier generale del governo a Oslo, provocando la morte di otto persone. Poche ore dopo, l'orrore divenne ancora più grande quando un uomo, poi identificato appunto come Breivik, 32 anni all'epoca, iniziò a sparare all'impazzata contro i giovani riuniti sull'isola di Utoya per un campo politico organizzato dal partito laburista.
Le vittime sull'isola furono 69, portando a 77 morti il bilancio complessivo della giornata più buia della storia recente della Norvegia. Breivik fu arrestato poco dopo la strage e da subito emersero le sue posizioni estremiste. Fu ritrovato un manifesto di 1.500 pagine scritto di suo pugno contro il multiculturalismo in Europa.