La Grecia ha una possibilità su tre di uscire dall'euro dopo le prossime elezioni politiche del 17 giugno. È quanto scrive l'agenzia Standard and Poor's in una nota che giudica «improbabile» l'uscita di altri paesi. Una uscita di Atene potrebbe infatti «rafforzare la decisione di altri paesi a ricevere un aiuto esterno per portare avanti le riforme ed evitare le conseguenze economiche».
Per Standard & Poor's c'è la «possibilità» che le elezioni legislative del 17 giugno «conducano alla formazione di un governo fondamentalmente opposto alla messa in opera delle condizioni del programma» di risanamento delle finanze imposte dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale, in cambio dei lori aiuti ad Atene.
L'agenzia di rating ha anche rilevato che i partner europei della Grecia sono sempre meno inclini a tollerare «deviazioni durevoli e significative» da questo programma. Standard & Poor's prevede anche che il ritorno alla moneta nazionale sarà «probabilmente molto costosto per la popolazione greca», e non «risolverà neanche in modo durevole nessuno dei problemi fondamentali dell'economia greca».
Porterà anzi il rischio di ritiri massicci di denaro agli sportelli delle banche e molti fallimenti di imprese. «Le difficoltà che incontrerà la popolazione greca» dovrebbero quindi convincere gli altri Stati membri a evitare l'uscita della Grecia dall'euro, conclude l'agenzia, non escludendo la possibilità di nuove pressioni anche sugli altri paesi periferici dell'Eurozona.
Per Standard & Poor's c'è la «possibilità» che le elezioni legislative del 17 giugno «conducano alla formazione di un governo fondamentalmente opposto alla messa in opera delle condizioni del programma» di risanamento delle finanze imposte dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale, in cambio dei lori aiuti ad Atene.
L'agenzia di rating ha anche rilevato che i partner europei della Grecia sono sempre meno inclini a tollerare «deviazioni durevoli e significative» da questo programma. Standard & Poor's prevede anche che il ritorno alla moneta nazionale sarà «probabilmente molto costosto per la popolazione greca», e non «risolverà neanche in modo durevole nessuno dei problemi fondamentali dell'economia greca».
Porterà anzi il rischio di ritiri massicci di denaro agli sportelli delle banche e molti fallimenti di imprese. «Le difficoltà che incontrerà la popolazione greca» dovrebbero quindi convincere gli altri Stati membri a evitare l'uscita della Grecia dall'euro, conclude l'agenzia, non escludendo la possibilità di nuove pressioni anche sugli altri paesi periferici dell'Eurozona.