Quattro coni gelato, 64 euro: è quanto hanno pagato Roger Bannister, il fratello Steven e le loro mogli Wendy e Joyce ieri in una gelateria del centro di Roma, nei pressi di Piazza di Spagna, in una gelateria in via della Vite. Quattro coni “a cartoccio”, con due cialde e tre gusti, e per di più mangiati in piedi e non seduti a un tavolo.
I quattro turisti – venuti in vacanza a Roma per 6 giorni - erano così colpiti dalla cifra spesa che ne parlavano con chiunque si avvicinasse loro, mostrando lo scontrino, spiegando e raccontando: “Non ci siamo seduti al tavolino, non eravamo ai piedi della scalinata di Trinità de' Monti, ma là, in quel bar all'angolo. Abbiamo preso il gelato per mangiarlo in strada.. .”. Da un bar esce una commessa, sorride: “La scorsa settimana da noi sono entrati due turisti spagnoli che si lamentavano per lo stesso motivo…”.
Naturalmente non è la prima volta che dei turisti si trovano a dover sborsare cifre esorbitanti: nel 2009 al ristorante “Passetto”, dietro piazza Navona, due giapponesi pagarono un conto da 695 euro, nel 2010 un blitz della Finanza svelò il giro delle false guide turistiche (chiedevano dai 50 ai 150 euro), e a settembre altri turisti si lamentarono per un bed and breakfast all'Esquilino: li facevano dormire su letti a castello. Senza citare centurioni, bancarelle e mendicanti, il centro storico della città vive, ormai da anni, una situazione non proprio a misura di turista: basta ricordare il caso dell'americana che, trasportata su un'ambulanza privata, si è vista consegnare un conto da 1.300 euro.