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Raul Bova, il giallo dell'evasione fiscale. La Cassazione al Riesame: «Verifichi»

Raoul BovaSul piccolo schermo era il capitano «Ultimo», invece nella vita reale Raul Bova è un indagato come gli altri, accusato di evasione fiscale. E’ di tre milioni e mezzo di euro il conto dei costi ”illegittimamente” trasferiti alla Sammarco srl, con un’evasione dell’Iva contestata di 680mila euro tra il 2005 e il 2010.

Alla Sammarco srl, Bova ha ceduto i suoi diritti di immagine nel ’96 per un compenso minimo di 100mila euro l’anno. Le quote della Sammarco sono per il 20 per cento dello stesso attore e per l'80 della sorella Tiziana. L’altra sorella, Daniela, è invece l’amministratore unico, mentre la moglie, Chiara Maria Daniela Giordano, è il procuratore. Per il nucleo di polizia Tributaria della Finanza l’attore avrebbe costituito la società per scaricare una costi e pagare un’aliquota più bassa. 

Il pm Giancarlo Cirielli aveva chiesto per due volte, prima al gip e poi al Tribunale del Riesame, il sequestro per equivalente di immobili di Bova, istanza respinta perché, avevano detto i giudici, si tratta di una condotta «elusiva non espressamente e tassativamente prevista come tale dalla legislazione tributaria e che quindi può essere repressa esclusivamente con gli strumenti amministrativi». Ma adesso la Cassazione bacchetta il Riesame che «sbrigativamente» ha rigettato l'appello. Toccherà di nuovo al Riesame pronunciarsi e stabilire se «la ritenuta condotta elusiva violi le specifiche disposizioni e possa configurarsi come penalmente rilevante». Mentre l’attore dice di «attendere con animo sereno i risultati dell’accertamento».
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