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Francia, nozze e adozioni gay: sì definitivo


Dopo il Senato, anche l'Assemblea nazionale ratifica il diritto per le coppie dello stesso sesso. In serata, nel centro di Parigi, violenti scontri tra manifestanti contrari alla legge e forze di polizia

06:54 - L'Assemblea nazionale francese ha dato il sì definitivo alla legge sulle nozze e sull'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Con il voto finale all'Assemblea nazionale, dopo il via libera del Senato del 12 aprile scorso, la Francia diventa il 14/o Paese a legalizzare i matrimoni omosessuali e le adozioni gay. In serata violenti scontri tra manifestanti contrari alla legge e polizia.
 "E' un momento storico", ha commentato il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, in Aula a Parigi.

In un'atmosfera di forte tensione, dopo 136 ore e 46 minuti di dibattito, il presidente dell'Assemblea nazionale, il socialista Claude Bartolone, ha annunciato che il progetto di legge ''che apre al matrimonio per le coppie dello stesso sesso'' e' adottato con 331 voti favorevoli e 225 contrari.

Fischi e applausi hanno accolto l'annuncio, mentre poco prima dalla tribuna del pubblico erano stati espulsi alcuni oppositori. La destra ha già annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale prima della promulgazione della legge da parte del presidente Francois Hollande.

A Parigi violenti scontri tra manifestanti e polizia - Violenti disordini sono scoppiati in serata, nel centro di Parigi, fra manifestanti e polizia. Alcune migliaia di persone sono scese in piazza contro l'approvazione delle nozze gay. La tensione - secondo giornalisti presenti su posto - è sfociata nel lancio da parte di alcuni dimostranti di oggetti e petardi contro gli agenti, i quali a loro volta hanno sparato gas lacrimogeni sulla folla.

La manifestazione si era concentrata sulla spianata degli Invalides, finché gli stessi promotori non hanno proclamato il "rompete le righe", invitando i presenti a sgomberare la zona "nella calma". Non tutti però hanno seguito l'invito: alcune decine di persone, non poche delle quali col volto coperto e armate con bastoni e mazze di ferro, sono rimaste in piazza e sono entrate in contatto con la polizia, dando il via agli scontri, che che si sono fatti sempre più violenti e si sono spostati in rue de l'Université (vicino all'Assemblea Nazionale) e infine verso il quai d'Orsay, dove ha sede il ministero degli Esteri francese.
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