Non solo non farebbe male ma sarebbe una panacea per il cuore e contro i tumori
16:56 - Nelle persone sane il caffè a dosi moderate di 3-4 tazzine al giorno, non fa male alla salute, anzi potrebbe avere alcuni effetti benefici grazie alle sue proprietà antiossidanti. Inoltre, i polifenoli al suo internoprevengono malattie cardiovascolari e alcuni tumori. Lo affermano gli studiosi dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Milano.
Fornisce antiossidanti - Nei Paesi del Nord Europa, dove il consumo di frutta e verdura è scarso e quello di caffè alto, la bevanda fornisce all'organismo la maggior parte degli antiossidanti. In Italia, dove frutta e verdura fanno parte della comune dieta, 3-4 tazzine di caffè ne raddoppiano l'apporto.
La caffeina potenzia l'aspirina - Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di Epidemiologia delle malattie croniche presso il Mario Negri, spiega: "Non bisogna fare confusione tra effetti della caffeina e quelli del caffè. La sostanza eccitante nella bevanda è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell'aumento della vigilanza e dell'aumento della motilità intestinale. Inoltre, a dosi appropriate, potenzia gli effetti antidolorifici dell'aspirina".
I polifenoli fanno bene al cuore - Secondo la ricercatrice, altri componenti del caffè (fra cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l'insorgenza di malattie cardiovascolari, cirrosi epatica, e dei tumori del cavo orale, del fegato, dell'endometrio e forse del colon-retto. Dati recenti mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati devono essere confermati.
Bisogna ascoltare il proprio corpo - Tornando alla caffeina, non tutti gli individui reagiscono alla sostanza nello stesso modo: una volta ingerita, alcuni la eliminano velocemente, altri lentamente. Questi ultimi sostengono di non dormire se prendono il caffè dopo le 17. Altri riferiscono tachicardia.
Tavani avverte: "E' bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè o lo assuma decaffeinato". Quanto all'interazione coi farmaci, l'unica sostanza per cui quella col caffè è pericolosa è l'efedra e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina, che può provocare, in qualche caso, tachicardia, ipertensione, aritmia cardiaca ed emorragie intracraniche, eventi talvolta gravi, anche mortali.
La caffeina potenzia l'aspirina - Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di Epidemiologia delle malattie croniche presso il Mario Negri, spiega: "Non bisogna fare confusione tra effetti della caffeina e quelli del caffè. La sostanza eccitante nella bevanda è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell'aumento della vigilanza e dell'aumento della motilità intestinale. Inoltre, a dosi appropriate, potenzia gli effetti antidolorifici dell'aspirina".
I polifenoli fanno bene al cuore - Secondo la ricercatrice, altri componenti del caffè (fra cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l'insorgenza di malattie cardiovascolari, cirrosi epatica, e dei tumori del cavo orale, del fegato, dell'endometrio e forse del colon-retto. Dati recenti mostrano che il caffè sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati devono essere confermati.
Bisogna ascoltare il proprio corpo - Tornando alla caffeina, non tutti gli individui reagiscono alla sostanza nello stesso modo: una volta ingerita, alcuni la eliminano velocemente, altri lentamente. Questi ultimi sostengono di non dormire se prendono il caffè dopo le 17. Altri riferiscono tachicardia.
Tavani avverte: "E' bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffè o lo assuma decaffeinato". Quanto all'interazione coi farmaci, l'unica sostanza per cui quella col caffè è pericolosa è l'efedra e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina, che può provocare, in qualche caso, tachicardia, ipertensione, aritmia cardiaca ed emorragie intracraniche, eventi talvolta gravi, anche mortali.