12:23 - Sesta medaglia d'oro per l'Italia all'Olimpiade di Londra 2012. A rimpolpare il bottino della spedizione azzurra, arrivato così a quota 14 podi, ci ha pensato la squadra del fioretto maschile, che ha conquistato il titolo nella finale contro il Giappone. Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Giorgio Avola e Valerio Aspromonte si sono imposti per 45-39 al termine di un confronto equilibrato ed emozionante. Bronzo alla Germania sugli Usa.
"Io non guardo le stoccate finali dei miei compagni per scaramanzia. Teniamoci stretta questa medaglia. L'avevo già vinta e ora me ne reimpossesso", ha festeggiato Cassarà, che aveva già trionfato nel fioretto a squadre maschile nel 2004 ad Atene. "Ero un obiettivo che inseguivamo da tanto tempo. E' bello: siamo contenti. Questa avventura è partita male; ma è finita benissimo", ha ricordato Baldini. "Non ci aspettavamo una resistenza così ardua dei giapponesi, che hanno tirato molto bene. Ci ho messo tutto quello che avevo per questa vittoria e sono felicissimo", il pensiero di Avola. "I ragazzi hanno tirato benissimo. Il Giappone è stato lì fino al termine: ci ha fatto soffrire", le parole della "riserva" Aspromonte.
Dopo aver vinto l'oro, proprio Cassarà ha svelato quello che in pochi sapevano: "Non sono stato bene. Ora lo posso dire. Ho fatto delle analisi e i medici hanno visto che c'era una seria infiammazione dei linfonodi. Adesso mi dovro' fermare due mesi e mezzo e poi rifare l'analisi del sangue. Non sono andato in ritiro prima dei Giochi né mi sono allenato. Non l'ho volto dire per non creare disagio alla squadra. Non mi sono allenato quasi mai, anche perché dal centro sanitario mi hanno sconsigliato di farlo. Mi hanno dato solo degli integratori vitamici perché altro non si poteva. Diciamo che è andata bene. Fegato e milza non sono comunque ingrossati, al contrario di marzo quando uscivano dalla sede delle costole. Diciamo che non sto al massimo, ma ne è valsa la pena. La toxoplasmosi è molto simile alla mononucleosi, ti da grandi momenti di stanchezza, ma l'adrenalina mi ha aiutato. Avevo difficoltà a recuperare da due assalti continui. Mi sentivo sempre stanco. Ho fatto un po' di scherma di confusione, magari non bellissima ma efficace''.
Con questo oro l'Italscherma ha conquistato esattamente la metà delle medaglie italiane alla XXX edizione dei Giochi, sette su quattordici, di cui tre titoli sui sei totali. Oltretutto non era mai successo che uomini e donne italiane all'Olimpiade conquistassero il gradino più alto del podio nelle gare a squadre della stessa arma.