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Gran Bretagna, dopo no del tribunale all'eutanasia muore uomo paralizzato


Venerdì l'alta Corte di Londra aveva respinto la richiesta di Tony Nicklison di porre fine alla sua vita attraverso il suicidio assistito. L'uomo aveva chiesto di poter far ricorso all'eutanasia perché completamente paralizzato dal 2005. Ora l'uomo è morto nella sua casa in Wilthsire. Nicklison, 58 anni soffriva dalla sindrome di Locked-In dopo essere stato colpito da un ictus. Venerdì, quando ha appreso la notizia del rifiuto era scoppiato in lacrime e la sua foto era apparsa il giorno dopo sulle principale testate del Regno Unito. E l'immagine aveva scosso le coscienze inglese.
LE INTERVISTE SU TWITTER - L'uomo era padre di due figli. In un'intervista rilasciata su Twitter attraverso un complesso sistema legato al movimento delle palpebre aveva spiegato: «La mia vita è stare seduto su una sedia per sei ore senza potermi muovere, senza alcuna dignità, con la saliva che mi scende dalla bocca». Ovviamente Nicklison non era in grado di uccidersi da solo e non voleva nemmeno che qualcuno dei suoi parenti e o dei suoi medici finisse nei guai aiutandolo a togliersi la vita. Tony è l'unica persona al mondo nelle sue condizioni ad aver usato i social media per comunicare con il resto del mondo. Secondo un sondaggio, l'82% degli inglesi ritiene che a un medico, su indicazione del paziente, dovrebbe essere permesso di mettere fine alla sua vita se soffre troppo. In Gran Bretagna il suicidio assistito resta vietato dalla legge ma ora sono previste alcune eccezioni che consentono al giudice di decidere con ampi margini di discrezionalità. Può essere ad esempio preso in considerazione il fatto che chi ha deciso di aiutare un proprio caro o una persona che ama a togliersi la vita è stato mosso da compassione. Allo stesso modo si considera il fatto che chi ha deciso di farla finita ha lasciato indicazioni ben precise al riguardo
«ADDIO MONDO» - Forse anche per fugare ogni sospetto ora la famiglia di Nicklinson ha postato un messaggio sul suo profilo Twitter che dice: «Mio padre è morto in pace di cause naturali. Aveva 58 anni e ci ha chiesto di scrivere queste parole: "Addio mondo, il mio momento è arrivato, mi sono divertito abbastanza"». Poi i figli hanno aggiunto: «Grazie a tutti per il supporto in questi anni. Ora vi chiediamo un po' di privacy in questo momento di dolore». Il primo messaggio di Nicklison pubblicato il 14 giugno aveva portato in poche ore 15 mila persone a seguire il suo profilo.
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