E' stato Berlusconi in persona a definirla una "pazza idea" per contrastare la crisi: "La Bce o la nostra Zecca stampino l'euro". "La Banca centrale o diventa di ultima istanza o si deve porre il problema dell'Europa o meglio della Germania in Europa", ha spiegato Berlusconi illustrando a deputati e senatori Pdl i progetti per il rilancio del partito e del Paese. E poi l'attacco a Berlino: "Esca dall'euro se non è d'accordo"
Berlusconi ha insistito sulla necessità che la Bce stampi moneta oppure si potrebbe dire "ciao ciao all'euro" o "ciao ciao all'Europa". E ha citato l'esempio della Gran Bretagna che sta in Europa ma non nell'euro.
"Dobbiamo andare in Europa a dire con forza che la Bce deve iniziare a stampare moneta, la Bce deve cambiare la propria missione. In caso contrario - è il ragionamento svolto da Berlusconi - dovremmo dire alla Germania o alla Francia di uscire loro dall'euro se non sono d'accordo.
"Gente sfiduciata"
"Non ricordo nella mia vita un momento piu' difficile di questo. La gente è davvero sfiduciata. Quale mossa può cambiare la spirale recessiva? La crisi economica non è risolvibile dal nostro interno. Il governo Monti deve riprendere da dove avevamo lasciato e cambiare la sua linea politica".
Chi stampa l'euro in Europa
L'emissione di moneta avviene a livello europeo e non più nazionale. I quantitativi li decide la Bce, sulla base delle indicazioni delle varie banche nazionali. Tuttavia il circolante e cioè le monetine e le banconote costituiscono solo una frazione irrilevante della massa monetaria complessiva. I mezzi di pagamento comprendono anche assegni e carte di credito, mentre il grosso della massa monetaria, la cosiddetta liquidità finanziaria, è formata dai depositi e dai libretti bancari, sulla base dei quali le banche fanno i prestiti all'economia. Una volta stabilito l'ammontare di moneta da stampare, l'esecuzione viene affidata alle singole banche nazionali.
In Italia Bankitalia stampa le banconote in euro nei suoi stabilimenti del Tuscolano e predispone la coniazione delle monete tramite la Zecca. Il circolante viene mandato ai centri di smistamento di Bankitalia, che provvede a rifornire le banche e le imprese che ne fanno richiesta. Ovviamente si tratta di quantitativi limitati, destinati alle operazioni di pagamento cash. Il "circolante" rappresenta infatti una percentuale molto bassa, stimata intorno al 5%, del totale della liquidità finanziaria.
"Dobbiamo andare in Europa a dire con forza che la Bce deve iniziare a stampare moneta, la Bce deve cambiare la propria missione. In caso contrario - è il ragionamento svolto da Berlusconi - dovremmo dire alla Germania o alla Francia di uscire loro dall'euro se non sono d'accordo.
"Gente sfiduciata"
"Non ricordo nella mia vita un momento piu' difficile di questo. La gente è davvero sfiduciata. Quale mossa può cambiare la spirale recessiva? La crisi economica non è risolvibile dal nostro interno. Il governo Monti deve riprendere da dove avevamo lasciato e cambiare la sua linea politica".
Chi stampa l'euro in Europa
L'emissione di moneta avviene a livello europeo e non più nazionale. I quantitativi li decide la Bce, sulla base delle indicazioni delle varie banche nazionali. Tuttavia il circolante e cioè le monetine e le banconote costituiscono solo una frazione irrilevante della massa monetaria complessiva. I mezzi di pagamento comprendono anche assegni e carte di credito, mentre il grosso della massa monetaria, la cosiddetta liquidità finanziaria, è formata dai depositi e dai libretti bancari, sulla base dei quali le banche fanno i prestiti all'economia. Una volta stabilito l'ammontare di moneta da stampare, l'esecuzione viene affidata alle singole banche nazionali.
In Italia Bankitalia stampa le banconote in euro nei suoi stabilimenti del Tuscolano e predispone la coniazione delle monete tramite la Zecca. Il circolante viene mandato ai centri di smistamento di Bankitalia, che provvede a rifornire le banche e le imprese che ne fanno richiesta. Ovviamente si tratta di quantitativi limitati, destinati alle operazioni di pagamento cash. Il "circolante" rappresenta infatti una percentuale molto bassa, stimata intorno al 5%, del totale della liquidità finanziaria.