Missiva recapitata al quotidiano Calabria Ora. 'Lui è uno dei 7 rimasti'
"Diciamo a Monti che lui è uno dei 7 rimasti". E' quanto scrive la Federazione anarchica informale nella lettera recapitata al quotidiano Calabria Ora.
Il riferimento "ai 7 rimasti" contenuto nella lettera del Nucleo Olga del Fai è legato alla missiva di rivendicazione del ferimento del dirigente dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, in cui gli anarchici annunciavano altri attentati. "Il popolo - si aggiunge nella lettera - non ha nessun interesse a rimanere in Europa, a salvare le banche, a saldare i conti di uno Stato che ha sperperato per conto proprio".
Nella lettera del nucleo Olga della Federazione anarchica informale c'é anche un riferimento al ministro del'Interno Annamaria Cancellieri. "La signora ministro Cancellieri - è scritto - ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato. Quindi, attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fin quando lo Stato non cambierà marcia a tutelare il Popolo, gli Operai e le Imprese".
EQUITALIA: LETTERE CON MINACCE A DUE GIORNALI CALABRESI - Due lettere con minacce ai vertici di Equitalia Sud, firmate Federazione anarchica informale, la stessa sigla che ha rivendicato l'attentato all'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, sono state recapitate ai quotidiani Gazzetta del Sud e Calabria Ora. Nella lettera recapitata ai due quotidiani, il "Nucleo Olga" avvisa la società di riscossione che "sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo di affari e servitore del potere economico".
La prima lettera è stata inviata ieri alla redazione di Reggio Calabria della Gazzetta del Sud, che la pubblica nell'edizione odierna, ed oggi al quotidiano Calabria Ora, a Cosenza. Nel testo è scritto anche che "la riscossione, in Italia, é divenuta una ruberia al popolo che sarà segnata con il marchio della vita" e che "ogni altro suicidio che avverrà per tali motivi sarà ritenuto un omicidio di Stato". La missiva del "Nucleo Olga", così denominato in onore di un'anarchica greca, è stata consegnata ai carabinieri di Reggio Calabria che stanno indagando con il coordinamento del procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza. L'altra lettera, identica alla prima, è stata trovata stamani dai redattori di Calabria Ora e successivamente sequestrata dalla Digos.