Al quartiere Sant'Elia si è scatenata la caccia all'uomo
Il fratello è stato portato in questura per interrogatorio
Lo stragista ora ha un nome. A tradirlo una mano offesa, chiaramente visibile anche nel video dell'attentato. E' lui, come aveva rivelato lo scoop del quotidiano brindisinoSenzacolonne, l'uomo ricercato dagli inquirenti. Sarebbe l'attentatore che ha azionato l'ordigno. Interrogato e trattenuto in questura suo fratello. Caccia all'uomo nel quartiere Sant'Elia. Il sospetto manca da casa da due giorni. Intanto è stato rilasciato Raffaele Niccoli. L'uomo, 63 anni brindisino, è stato fatto uscire dopo essere stato messo sotto torchio per varie ore.
Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso boccia l'ipotesi del gesto isolato: "Attentato con finalità terroristiche". Indagini anche nella scuola, verifiche sui corsi serali. "Conosce bene quella zona". Dopo lo scontro tra le due procure, l'inchiesta passa alla Dda di Lecce.
Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso boccia l'ipotesi del gesto isolato: "Attentato con finalità terroristiche". Indagini anche nella scuola, verifiche sui corsi serali. "Conosce bene quella zona". Dopo lo scontro tra le due procure, l'inchiesta passa alla Dda di Lecce.
IDENTIFICATO IL PRESUNTO KILLER - A tradirlo sarebbe stata la mano offesa, chiaramente visibile nel video del chiosco di fronte alla scuola. Il presunto attentatore della scuola Morvillo-Falcone e' stato identificato ed e' ora ricercato. Sembra manchi da casa da due giorni. Il fratello è stato portato in questura per essere interrogato. Nel corso dell'interrogatorio l'hanno fermato. L'accusa è quella di strage.
GRASSO: "REATO CON FINALITA' DI TERRORISMO" - Cambia il reato ipotizzato per l'attentato di Brindisi: da strage si indaga ora per strage aggravata dalla finalita' di terrorismo (art. 270 sexies codice penale). La conferma e' arrivata dallo stesso procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso che ha parlato di 'finalita' evidenti'. 'Tolta l'ipotesi del fine personale nei confronti delle vittime - ha spiegato Grasso - non c'e' dubbio che qualsiasi altra ipotesi ha un effetto di terrorismo sia che venga fatto da un singolo isolato, sia da un pazzo, sia da un'organizzazione eversiva, dalla mafia o dalla Sacra Corona Unita. In ogni caso - ha concluso - l'effetto e' terroristico, intimidatorio e questo produce la competenza della Procura distrettuale Antimafia o di quella competente per atti di terrorismo'. L'art. 270 sexies del codice penale considera 'con finalita' di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un'organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un'organizzazione internazionale, nonche' le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalita' di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l'Italia'.
RILASCIATO IL SOSPETTATO. SI RICERCA IL KILLER - Un uomo, Raffaele Niccoli, 63 anni è stato per ore sotto torchio della polizia di Stato e dei Carabinieri. Era sospettato di aver partecipato all'attentato. Lo rivela uno scoop del quotidiano brindisino Senzacolonne, che spiega anche come si stia ancora ricercando l'attentatore, il probabile esecutore materiale, colui che premuto il telecomando. La verità sulla strage del Morvillo Falcone sembra ormai vicina, ancora più inspiegabile di tutte le teorie formulate in questi giorni.
L'ATTENTATORE E' UN DISABILE - Ancora ricercato il presunto complice di Niccoli, sarebbe lui ad aver premuto il tasto del telecomando che ha azionato l'ordigno.
Lo stragista era lì, pronto a godersi la scena. Le vede arrivare, camminare verso la bomba. Le guarda saltare in aria. Poi si volta e se ne va. L'uomo non è stato ancora identificato, ma il video che lo ritrae, prodotto da una piccola telecamera montata su un chiosco che vende bibite, ha fornito al capo della Procura di Brindisi Marco Dinapoli "elementi significativi".
L'uomo ha tra i 50 e i 60 anni, vestito come un tipo qualunque: giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. A quanto pare sarebbe zoppo e con un problema alla mano destra. Il nome dell'uomo potrebbe essere all'interno di una "rosa" di sospettati nelle mani della procura: tra questi, ci sarebbe anche un ex sottufficiale.
L'uomo si gode la scena. L'onda d'urto scuote la telecamera, che registra immagini mosse. Riesce però a riprendere chiaramente un frammento di bombola che passa vicino al killer e quasi lo colpisce. La strage è compiuta. E mentre dall'altra parte della strada le urla di dolore delle ragazze lacerano il silenzio della mattina, l'uomo si gira e se ne va.