GENOVA - Un debito di 30 mila euro con la società di riscossione Equitalia e una casa pignorata per l'impossibilità di saldare il conto.
Sarebbero questi i motivi, secondo i carabinieri, che hanno portato un artigiano di 64 anni a togliersi la vita a Genova. L'uomo si è impiccato nella sua camera da letto ed è stato il figlio, dopo un paio di giorni, a trovare il corpo esanime del genitore nel tardo pomeriggio di ieri.
Gli investigatori avrebbero trovato una lunga letteranella quale l'artigiano spiega le ragioni del gesto. La salma è stata portata all'istituto di medicina legale del San Martino a disposizione del pm di turno.
Le cronache degli ultimi mesi ci raccontano storie che sembrano legate da un invisibile filo rosso sangue: la crisi economica, i debiti, le cartelle esattoriali e il dramma dei suicidi. Ma è giusto che i giornali ne parlino? E se sì, come?
Sarebbero questi i motivi, secondo i carabinieri, che hanno portato un artigiano di 64 anni a togliersi la vita a Genova. L'uomo si è impiccato nella sua camera da letto ed è stato il figlio, dopo un paio di giorni, a trovare il corpo esanime del genitore nel tardo pomeriggio di ieri.
Gli investigatori avrebbero trovato una lunga letteranella quale l'artigiano spiega le ragioni del gesto. La salma è stata portata all'istituto di medicina legale del San Martino a disposizione del pm di turno.
Le cronache degli ultimi mesi ci raccontano storie che sembrano legate da un invisibile filo rosso sangue: la crisi economica, i debiti, le cartelle esattoriali e il dramma dei suicidi. Ma è giusto che i giornali ne parlino? E se sì, come?