14:16 - A diciassette giorni dal crollo del palazzo a Dacca, in Bangladesh, è stata trovata una sopravvissuta sotto le macerie. Reshma, questo il nome della donna, è stata individuata dai soccorritori tra i calcinacci dell'edificio a diciassette giorni dal tragico incidente, in cui sono morte mille persone. Il quotidiano "The Daily Star" dice che la donna è praticamente illesa.
Reshma è dunque sopravvissuta miracolosamente dopo aver trascorso 408 ore sotto i calcinacci del palazzo, in uno scantinato dello stabile "Rana Plaza".
Il ritrovamento - La donna aveva infatti risposto alle grida dei soccorsi, che stavano per aprirsi un varco in un muro e che per precauzione hanno urlato per segnalare la loro presenza a un eventuale sopravvissuto. Questa prassi non era mai stata abbandonata, nonostante fossero passati ben 17 giorni dalla sciagura.
Le squadre al lavoro in quel momento hanno sentito un mugolio dall'altra parte. "Abbiamo esultato di gioia quando abbiamo capito che c'era qualcuno vivo - racconta un soccorritore - e ci siamo informati sulle sue condizioni". La donna ha risposto che non era ferita. Subito le sono stati dati cibo e acqua e sono state fermate le macchine che stavano lavorando nelle rovine dell'edificio crollato.
Acqua e cibo dai soccorsi - I vigili del fuoco hanno riferito che la donna sarebbe riuscita miracolosamente a resistere grazie all'acqua e alle razioni di cibo che erano state introdotte tra i detriti nei primi giorni della sciagura, quando erano state estratte vive centinaia di persone.
Una televisione locale ha mostrato le immagini della donna, di giovane età, trasportata su una barella tra la folla esultante. Prima di essere caricata su un'ambulanza, la sopravvissuta ha raccontato di essere rimasa intrappolata in un piccolo spazio dove c'era aria e anche un po' di luce e di aver mangiato dei biscotti che erano stati gettati dai soccorritori dall'alto del cumulo dei detriti.
Il ritrovamento - La donna aveva infatti risposto alle grida dei soccorsi, che stavano per aprirsi un varco in un muro e che per precauzione hanno urlato per segnalare la loro presenza a un eventuale sopravvissuto. Questa prassi non era mai stata abbandonata, nonostante fossero passati ben 17 giorni dalla sciagura.
Le squadre al lavoro in quel momento hanno sentito un mugolio dall'altra parte. "Abbiamo esultato di gioia quando abbiamo capito che c'era qualcuno vivo - racconta un soccorritore - e ci siamo informati sulle sue condizioni". La donna ha risposto che non era ferita. Subito le sono stati dati cibo e acqua e sono state fermate le macchine che stavano lavorando nelle rovine dell'edificio crollato.
Acqua e cibo dai soccorsi - I vigili del fuoco hanno riferito che la donna sarebbe riuscita miracolosamente a resistere grazie all'acqua e alle razioni di cibo che erano state introdotte tra i detriti nei primi giorni della sciagura, quando erano state estratte vive centinaia di persone.
Una televisione locale ha mostrato le immagini della donna, di giovane età, trasportata su una barella tra la folla esultante. Prima di essere caricata su un'ambulanza, la sopravvissuta ha raccontato di essere rimasa intrappolata in un piccolo spazio dove c'era aria e anche un po' di luce e di aver mangiato dei biscotti che erano stati gettati dai soccorritori dall'alto del cumulo dei detriti.