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Arrivano i distributori di Marijuana, nati per lo spaccio legale

E’ di qualche giorno fa la notizia sull’uso medico della marijuana contro diabete e problemi alimentari, il che fa pensare ad una potenziale futura adozione terapeutica della cannabis da parte di dietologi ed endocrinologi contro obesità e problemi insulinici. Utopia? Non proprio dato che già se ne conosce l’utilizzo terapeutico per alleviare  i sintomi di malattie quali il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla, la psoriasi, l’eczema atopico ed alcune forme cancerogene. Sono 18 gli Stati tra Europa ed USA che hanno già autorizzato il consumo medicale della marijuana ed alcuni noti centri di ricerca –  l’University of Nebraska, l’Harvard School of Public Health e il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston – hanno all’attivo diversi progetti per lo studio delle future formule contenenti il principio attivo della cannabis.
Questo cosa significa? Incremento del consumo e necessità di capitalizzarlo, spingendo l’imprenditoria a sviluppare nuovi servizi destinati alla vendita della cannabis. In America le cifre stimate per questo nuovo business sono elevatissime: si parla di 5 miliardi di dollari entro il 2015 e solo 1,7 miliardi di dollari per le vendite legali di cannabis entro quest’anno. Questo senza contare gli accessori per l’utilizzo del prodotto, i vaporizzatori per esempio.
Medbox è uno dei primi dstributori automatici di marijuana in circolazione in America ed il suo founder, Bruce Bedrick, ha dichiarato al Business Week che la loro intenzione è di dominare letteralmente il settore. Come funziona? il distributore è dotato di un sistema di protezione contro i furti e le manomissioni; tecnologia biometrica per l’identificazione delle impronte digitali dei pazienti che possono acquistare i prodotti a base di cannabis in assortimento, solo se autorizzati dallo Stato dietro indicazione medica. I pazienti vengono, quindi, identificati grazie alle impronte e da una tessera che li abilita all’acquisto dei prodotti tra cui biscotti, bevande e quanto altro contenuto a base di cannabis. Ogni acquisto è rilevato da un computer, in modo da tenere lo storico per ogni cliente e non poter superare il limite prestabilito dal piano sanitario studiato per ciascuno.
In questo modo il consumo è sicuro, controllato, e fiscalmente regolato, perchè dato il sistema di controllo previsto le tasse sugli acquisti sono di sicuro incasso per lo Stato.
Se Medbox ha venduto i suoi distributori a 200 mila dollari l’uno, Dispense Lab  ha offerto il noleggio come alternativa all’acquisto delle macchine. Il distributore può essere noleggiato dalle rivendite sanitarie per circa 200 dollari al mese, con un sistema antifurto e sicuro contro eventuali tentativi di sabotaggio, a detta del management.
La distribuzione automatica della marijuana potrebbe entrare nel mirino della criminalità, che potrebbe fiutare un nuovo business da includere nella sua rete, ma c’è da dire che il sistema al momento appare sicuro, traccia il consumo della cannabis, non rendendo perseguibile chi la vende e limitandone il quantitativo per ciascun consumatore, evitando abusi.
In America è una realtà, ma presto questa forma di commercializzazione potrebbe approdare nel nostro Paese
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