Pace a metà tra Adriana Volpe e Giancarlo Magalli. Il conduttore si è scusato con la collega in apertura della puntata del lunedì de I Fatti Vostri, ammettendo le sue colpe: "Si sa come va, quando si bisticcia bisogna fare pace. Da ragazzini si dà sempre la colpa agli altri, ma noi siamo adulti e bisogna riconoscere chi ha cominciato. Qua, chi ha cominciato, si sa, sono stato e quindi chiedo scusa ad Adriana per quello che ho detto e spero mi possa perdonare. E' diventato quasi un affare di stato, ma era una semplice scaramuccia. Sono anni che faccio 400 ore di televisione, un errore può capitare". Quelle di Magalli sono, tuttavia, scuse relative alle parole pronunciate in diretta tv, quando diede alla Volpe della "rompipalle". Nessuna menzione allo scontro social, che gli è valso una querela, cosa che Adriana Volpe fa notare:
Per quello che è successo in questo studio accetto le tue scuse, per quanto accaduto sui social, quello è un altro discorso.
Magalli a questo punto tenta un approccio riparatorio con una frase bonaria: "Si sa, il social è una specie di onda anomala difficile da controllare". Poi la stretta di mano, su invito del paciere Michele Guardì in regia. Commenta Adriana Volpe: "Lo dobbiamo al nostro pubblico, lo dobbiamo alla Rai e lo dobbiamo specialmente a lei, comitato, che ha creato questo programma con un clima molto sereno. Per quello che è successo in questo studio, accetto le scuse". Insomma, le scuse sono arrivate, ma il gelo resta.
Lo scontro ravvicinato tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe arriverà in tribunale, stando a quanto affermato dalla conduttrice, che giorni fa ha annunciato di voler querelare il collega per le sue frasi relative alle modalità con le quali, da vent'anni, la Volpe lavorerebbe in Rai. Magalli, in risposta ad una critica sul web per il suo atteggiamento nei confronti della collega in diretta, rispondeva infatti difendendosi dall'accusa di aver offeso le donne, aggiungendo che queste si sentirebbero offese, appunto, se sapessero come faccia la Volpe a lavorare da anni in Rai.
Adriana Volpe aveva prima manifestato il suo sdegno su Facebook, prima di annunciare di voler procedere legalmente. In un'intervista a Le Iene andata in onda domenica 2 aprile aveva ribadito quanto già espresso: "Spero che mi chiederà scusa. Ha fatto capire che io lavorerei in Rai da venti anni grazie ad alcune raccomandazioni particolari insultando non solo me ma anche la stessa azienda che dunque selezionerebbe le sue conduttrici sulla base di segnalazioni totalmente estranee al merito".
Per quello che è successo in questo studio accetto le tue scuse, per quanto accaduto sui social, quello è un altro discorso.
Magalli a questo punto tenta un approccio riparatorio con una frase bonaria: "Si sa, il social è una specie di onda anomala difficile da controllare". Poi la stretta di mano, su invito del paciere Michele Guardì in regia. Commenta Adriana Volpe: "Lo dobbiamo al nostro pubblico, lo dobbiamo alla Rai e lo dobbiamo specialmente a lei, comitato, che ha creato questo programma con un clima molto sereno. Per quello che è successo in questo studio, accetto le scuse". Insomma, le scuse sono arrivate, ma il gelo resta.
Lo scontro ravvicinato tra Giancarlo Magalli e Adriana Volpe arriverà in tribunale, stando a quanto affermato dalla conduttrice, che giorni fa ha annunciato di voler querelare il collega per le sue frasi relative alle modalità con le quali, da vent'anni, la Volpe lavorerebbe in Rai. Magalli, in risposta ad una critica sul web per il suo atteggiamento nei confronti della collega in diretta, rispondeva infatti difendendosi dall'accusa di aver offeso le donne, aggiungendo che queste si sentirebbero offese, appunto, se sapessero come faccia la Volpe a lavorare da anni in Rai.
Adriana Volpe aveva prima manifestato il suo sdegno su Facebook, prima di annunciare di voler procedere legalmente. In un'intervista a Le Iene andata in onda domenica 2 aprile aveva ribadito quanto già espresso: "Spero che mi chiederà scusa. Ha fatto capire che io lavorerei in Rai da venti anni grazie ad alcune raccomandazioni particolari insultando non solo me ma anche la stessa azienda che dunque selezionerebbe le sue conduttrici sulla base di segnalazioni totalmente estranee al merito".